È partita poco più di una settimana fa la stagione teatrale 2014 /2015 al Teatro dell’Archivolto. Ad aprirla Neri Marcorè e la Banda Osiris con lo spettacolo Beatles Submarine, testi e regia di Giorgio Gallione.

Non un tributo ai quattro di Liverpool, ma uno spettacolo surreale e visionario che “costringe” lo spettatore a salire sul sottomarino giallo insieme a Paul, John, Ringo e George che a distanza di cinquant’anni sembra non abbiano mai smesso di suonare.

“Paul, John, Ringo e George che a distanza di cinquant’anni sembra non abbiano mai smesso di suonare.”

Le musiche, interpretate e rivisitate dalla Banda Osiris, si alternano a brevi monologhi durante i quali Neri Marcorè, nella doppia veste di cantante e attore, racconta la storia degli “scarafaggi”, dalla prima ospitata televisiva alla morte per mano di Mark David Chapman di John Lennon. E poi ancora la beatlesmania, le poesie di Paul McCartney, i racconti di Lennon, e le pagine di Alice di Lewis Carrol.

Beatles submarine mi ha divertito ed emozionato, mi ha fatto cantare e mi ha lasciato con un po’ di nostalgia per non aver vissuto l’epoca dei Fab Four.

Al termine dello spettacolo una sorpresa per gli spettatori, che si ripeterà per tutte e cinque le produzioni dell’Archivolto. Una volta calato il sipario il pubblico potrà fermarsi in sala e incontrare Giorgio Gallione, che racconterà come nasce uno spettacolo, dall’idea alla versione definitiva,  e che risponderà alle domande e alla curiosità dei presenti.

Leggere uno spettacolo è un modo per avvicinare il teatro agli spettatori, creando una via privilegiata di comunicazione, per me è stato un modo per appropriarmi ancora di più dello spettacolo che avevo appena visto, cogliendo dettagli e sfumature che avevo trascurato. Da ripetere.

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