16 Mar

Image credit Sarah Parrott. Licensed under CC by 2.0.
Giulio Mozzi, maestro di Officina per il Laboratorio di Stile, ci presenta il suo workshop con quattro interventi introduttivi che pubblicheremo a cadenza settimanale. Questo è il primo, se non lo aveste ancora letto.

Chi abbia letto Mary Poppins si ricorderà che a un certo punto vi si parla di “un uomo con una gamba di legno che si chiama Smith”. E qualcuno non manca di domandare: “Come si chiama l’altra gamba?”.

La costruzione della frase, l’incastro e la combinazione delle proposizioni, la collocazione delle parole all’interno della proposizione: di tutto questo si ragionerà attraverso una serie di esercizi di montaggio, smontaggio e rimontaggio di brevi testi esemplari, estratti sia dalla tradizione letteraria sia da opere scientifiche sia dall’attività giornalistica.

Lo scopo, ovviamente, non è di determinare quale sia il modo giusto di fare una frase. Ovviamente lo scopo non è di determinare quale sia il giusto modo di fare una frase. Lo scopo, ovviamente, non è di determinare quale sia, per fare una frase, il modo giusto. Il giusto modo di fare una frase: ovviamente lo scopo non è determinarlo. Non è lo scopo, ovviamente, il modo giusto di fare una frase, di determinarlo. Il modo, determinarlo giusto, di ovviamente, lo scopo non è fare una frase.

L’ultima frase non sta in piedi (e quindi dice la verità: lo scopo non è fare una frase). La penultima traballa, ma riesce ancora a far passare il concetto (sembra una frase trascritta da una conversazione). Le precedenti sono tutte “a norma”: ma hanno pur sempre dei significati, o delle sfumature di significato, un po’ diversi. Si tratta di scegliere quella che fa più al nostro comodo

Alla contrapposizione classica tra paratassi (= tante frasi semplici tutte sullo stesso piano) e ipotassi (= una grande frase complessa che ne include altre) si aggiungeranno altre distinzioni, a volte scientifiche e a volte più emotive: tra prosa analitica e prosa sintetica, prosa lenta e prosa veloce, prosa inclusiva e prosa dispersiva, prosa con variazioni e prosa costante. Tenendo sempre conto che ciascun tipo di testo, ciascuno scopo comunicativo ha bisogno della sua specifica “frase giusta”.

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