Racconto per ragazzi al Premio Anna Osti

Officina Letteraria al Premio Anna Osti

Laura di Biase conquista il podio del Premio letterario Anna Osti, dedicato alla letteratura per l’infanzia e per ragazzi, e lo fa con un racconto che ha iniziato a scrivere durante uno dei nostri laboratori. Ne siamo orgogliosi e vogliamo raccontarvi come è andata, con la voce di Laura. Prologo Quando un maestro di Officina Letteraria parla è sempre bene starlo ad ascoltare. Così quando Anselmo (Roveda, docente di “Oltre le fiabe” ndr) ci ha proposto il gioco “scriviamo una storia con un segreto” ci siamo guardati, abbiamo fatto vagare gli sguardi sul soffitto, per fortuna alto così ci stavano tutti, e poi giù, a scrivere. Una paginetta striminzita, per me. Poi vado a casa, curiosa di vedere come va a finire questa storia fatta di gatti, puntini rossi e peli bianchi. E quando l’ho scoperto decido di inviarla al “Premio Anna Osti“, dedicato alla letteratura per l’infanzia. Incipit “Ciao, mi chiamo Artemisia. Non ditemi niente sul mio nome, non so cosa sia preso ai miei di chiamarmi così. Mi hanno detto che è il nome di una famosa pittrice. Sì, ma di quattrocento anni fa! Così mi faccio chiamare Mimì, non è che mi piace tanto, ma è sempre meglio di Artemisia. Ho nove anni, i capelli neri ricci e gli occhi blu come quelli di nonna Gina. Ho una sorella più grande, si chiama Dafne. Anche lei, che nome… E ho un segreto.” Questo era l’incipit del racconto che ho iniziato a Officina Letteraria durante una lezione di laboratorio. Non sapevo cosa ne sarebbe uscito, e invece? Epilogo E invece sono arrivata finalista al “Premio Anna Osti”: piccoli grandi dispetti tra sorelle e, alla fine, un segreto troppo difficile da raccontare. La buona struttura del testo, l’ottimo utilizzo del linguaggio, il ritmo incalzante, la forza delle emozioni suscitate: ogni aspetto del testo è funzionale ad una narrazione calibrata sullo sguardo tipico dei bambini che evidenzia una chiara capacità di osservazione del vissuto infantile. Questo ha detto di me la giuria. Grazie Officina Letteraria e grazie alla Giuria che ha scelto di giocare insieme a me con un gatto e i suoi peli bianchi! Laura di Biase