“Debole”: un racconto di Sara Rattaro per il 25 novembre

“Debole” di Sara Rattaro. Il debole sei tu. Lo sei mentre mi tratti male, mentre usi la tua unica lingua, la violenza, mentre credi che la mia paura sia la tua più intima alleata. Lo sei mentre fai finta di nulla quando siamo tra gli amici o quando cambi canale alla televisione se si parla di qualcuno che potremmo essere noi. Lo sei quando mi minacci di non fiatare e mi colpisci solo dove non si può vedere, lo sei mentre sfuggi agli sguardi dei nostri figli e ti chiedi perché mai loro ti stiano così lontani o mentre cerchi di allontanarmi da chiunque credi mi possa aiutare. Ma lo diventi soprattutto quando credi che ciò che fai sia giusto e che se non me ne vado è solo perché tu sei più importante di tutto. Ma lo diventi soprattutto quando credi che ciò che fai sia giusto e che se non me ne vado è solo perché tu sei più importante di tutto. Non è così, lo faccio solo perché ho paura che qualcun altro possa pagare la tua ira, tutta la tua fragilità perché il debole sei tu. Io ho visto l’inferno e ora non c’è nulla che mi possa fermare, nulla davanti al quale io mi senta di dover abbassare lo sguardo. Per questo motivo tutti sapranno che il debole sei solo tu.

“Limite”: un post di Emilia Marasco sul 25 novembre

“Limite” di Emilia Marasco. Una parola per una giornata: LIMITE. Limite, confine, barriera. Limite insuperabile, invalicabile, punto oltre il quale non… Il limite alla violenza fisica e psicologica. È ancora necessario interiorizzarlo, ridefinirlo, ricordarlo, spiegarlo, imporlo, perciò la giornata internazionale di lotta alla violenza alle donne, è una giornata simbolo e un promemoria collettivo per questo impegno. Le parole spesso assumono accezioni diverse, si impastano con aggettivi, si modificano secondo il contesto e il punto di vista, il positivo diventa negativo. Il limite è anche la discriminazione, il silenzio, il limite è la paura Il LIMITE è anche la discriminazione, il silenzio, il limite è la paura, il limite è la parete tra noi e il dramma della nostra vicina di casa, il velo di cataratta che ci impedisce di riconoscere segni inequivocabili su un viso o su un corpo, il limite è la sordità che ci impedisce di distinguere un grido d’aiuto. Il limite è la domanda che non facciamo, è il gesto che tratteniamo. La giornata di lotta alla violenza alle donne è anche un momento per ricordare che c’è un limite invalicabile per il quale dobbiamo esigere rispetto, e c’è un limite ambiguo e insidioso che tutti dobbiamo essere in grado di superare con coraggio.