Al Pozzo, foto di Stefania Boiano

Dal cuore dell’Africa

Sulla mostra fotografica di Stefania Boiano. Il Camerun. Il Camerun è un’isola tranquilla paragonata alle violente regioni vicine. Questa relativa sicurezza porta decine di migliaia di persone in fuga dai conflitti del Congo, del Ciad, della Repubblica Centrafricana e della Nigeria a trovare rifugio in Camerun.  Anche se all’apparenza terra stabile e sicura, in Camerun il 40% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, rendendo così molto difficile l’aiuto ai rifugiati che cercano di ricostruire le loro vite nella nuova terra. Va anche ricordato che a livello mondiale l’Africa subsahariana è tra le zone più colpite dall’HIV e dall’AIDS con una popolazione infetta che tocca punte superiori al 60%. In particolare in Camerun “la maladie” (come viene chiamato l’AIDS, la “malattia” per antonomasia) riguarda oltre 600.000 persone e ne falcia ogni anno circa 40.000, tra cui molti bambini. Cosa fa CamToMe Onlus. CamToMe Onlus è una piccola ONG di Milano specializzata nell’aiuto ai “più poveri dei poveri”, come senzatetto, carcerati e malati di AIDS, in Camerun, Cambogia e Perù. CamToMe opera in Camerun da circa dieci anni e in particolare dal 2006 è presente a Djamboutou, nella periferia di Garoua, una delle principali città del Nord Camerun, con la forza, determinazione, coraggio e passione di Gabriella Lorenzi,  responsabile di una serie di progetti come: Lotta all’AIDS, Promozione Donna, Dignità&Solidarietà, Senzatetto. Il viaggio. Nel gennaio 2013 un gruppo di medici e infermieri dell’Ospedale San Paolo di Milano partono per organizzare un seminario sull’Aids per gli infermieri di Garoua, in Nord Camerun. A quel gruppo si aggiungono Stefania Boiano e Giuliano Gaia per fotografare e filmare le attività di CamToMe. Quel viaggio di reportage si è subito rivelato un’esperienza umana profonda, di quelle che lasciano una traccia indelebile negli occhi e nello stomaco. Le attività quotidiane di Gabriella e del suo staff camerunese, sono state la porta verso la conoscenza di un mondo duro, crudo, fatto di lotta quotidiana per la vita, per l’essenziale, per le cose più semplici che non possono essere date per scontato: un bicchiere d’acqua, un po’ di latte per un bambino, un’aspirina per una febbre troppo alta… Camminando tra quelle storie, volti, sguardi, cattivi odori e polvere, una cosa è stata subito evidente; nonostante la povertà e la dura lotta per la vita, c’è dignità e fierezza in quegli sguardi, una luce che eleva le loro anime. Tornati in Italia, durante l’editing dei video per CamToMe, è emerso che quei volti avevano una forza tale da poter essere una mostra fotografica, che avrebbe raccontato le attività di CamToMe almeno quanto i video, mostrando i veri protagonisti dei loro progetti: madri educatrici nei villaggi, bambini salvati dall’Aids, uomini dalla ritrovata dignità. La poesia antica dei loro sguardi e dei loro gesti racconta la fierezza di chi pur avendo alle spalle storie drammatiche, non se ne è lasciato piegare: in loro la vita è stata più forte di tutto, e per questo hanno molto da insegnarci. Chi è Stefania Boiano. Stefania Boiano è visual designer, pittrice e fotografa. Grazie alla magica invenzione di Internet riesce ad essere contemporaneamente a Londra dove dirige lo studio di comunicazione digitale InvisibleStudio, ed è assistente di illustrazione al Central Saint Martins, e Milano, dove ha fondato e segue uno spazio dedicato ai giovani artisti, Art in the City, e ha creato dal 2007 Leonardoamilano.com, un progetto di visite guidate ed eventi legati a Leonardo da Vinci. Quando non è impegnata nel teletrasporto tra Milano e Londra, Stefania tenta di cogliere l’essenza della realtà che la circonda con l’acquerello, l’olio o una macchina fotografica. Per contribuire al progetto. Se si vuole contribuire ai progetti di CamToMe, tutte le foto in mostra sono in vendita al prezzo di 40 euro l’una con passpartout. Il ricavato, tolte le spese, andrà interamente al progetto “Lotta all’AIDS” di CamToMe onlus in Nord Camerun.