1. Saper vedere. Lo sguardo sull’arte
2. Lo specchio e il corpo
3. La cornice e lo spazio
4. La narrazione del paesaggio
5. Scrivere il colore

L’arte si nutre di narrazione e alimenta narrazioni. Questo da sempre. L’uomo che rappresentava scene di caccia sulle pareti delle caverne raccontavano una storia. I marmi del Partenone raccontano una storia. I cicli di San Francesco, opera di Giotto, raccontano una storia.

Anche quando la creazione artistica è diventata una manifestazione più legata a un individuo autonomo che non riceveva l’incarico di «narratore per immagini» da un committente, da una comunità religiosa o laica, l’artista non ha smesso di narrare.

Nell’età contemporanea molti artisti hanno conquistato la libertà di svincolarsi da significati e funzioni narrative tuttavia, poiché il lavoro creativo ha le proprie radici in una storia personale o collettiva, noi sappiamo che anche il lavoro più astratto ha una storia che può essere raccontata e può sollecitare in chi lo contempla un’elaborazione con un altro linguaggio, musica, danza, scrittura.

Una sequenza è pur sempre un racconto: di segni, di gesti, di immagini, di parole.

Il laboratorio si rivolge a chi ama l’arte e la scrittura; è un laboratorio sul saper vedere e su una pratica di scrittura che tenga conto delle immagini come materiale disponibile, motore di idee, spunti, riflessioni. Un mondo da esplorare che può fornire molteplici chiavi di lettura per la realtà.

Un’immersione nelle immagini e nelle parole, nel primo incontro; una riflessione sul contributo che l’arte dà a percezione, consapevolezza, narrazione del corpo, nel secondo incontro; un esercizio sull’inquadratura e sulla costruzione e i significati di una scena, nel terzo incontro; il contributo delle immagini all’arte della descrizione di un paesaggio, nel quarto incontro; infine, nel quinto incontro, le parole per dire il colore, al di là di ogni consueta definizione.

Giorno: un sabato o una domenica al mese, da novembre a marzo
Orario: 14:00 - 18:00