Copertina bianca

Vi siete mai avvicinati a un autore sconosciuto, solo perché il suo libro aveva una bella copertina?

Avete mai comprato un libro perché sarebbe stato proprio bene tra i vostri scaffali?

Accarezzate i libri, mentre li leggete?

Scegliete un ebook perché la copertina vi ha ammiccato dallo store?

Perché una buona copertina?

Da sempre la confezione di un libro – dalla copertina, passando per la carta, il formato, i colori, i font – influisce in modo significativo sulla promozione del titolo e sul successo di un titolo.

Ogni casa editrice cerca di sviluppare un proprio linguaggio estetico; in questo modo, i libri della casa editrice sono più riconoscibili. Tramite una buona copertina è possibile comunicare al lettore di cosa tratta il volume in questione, ma non solo.

È una comunicazione visiva, che prescinde dal linguaggio verbale, ma che si esprime attraverso forme e colori.

Insomma, è una questione di pelle!

In questa rubrica, proveremo a “smontare” la copertina di un libro, cercando di capire le dinamiche grafiche e – di sponda – editoriali che hanno portato a quel risultato. O semplicemente, spiegheremo perché quella determinata pelle è adatta al contenuto o perché, secondo noi, non funziona.

Gli articoli.

Il primo appuntamento è con Don DeLillo e il suo Zero K (Einaudi editore, 2016).

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